Detonazioni di attimi lunghi come giornate che passeranno.
E che mi rimangono addosso,come una seconda pelle,che non so ancora mutare.
Ipersensibilità mensile,sommata ad uno scadente stato d’animo.
Trascinano lo sguardo altrove.
C’è la luna stasera,immobile,sui miei pensieri aggrovigliati tra i rami ancora spogli.
Ilumina quello che dovrebbe restare al buio,e quello che al buio non riesce più a nascondersi.
E gli occhi faticano a restare aperti.e tornerebbero volentieri a chiudersi,ma chiudersi sarebbe brillare in acqua.e allora si aggrappano al tramonto.
Arancione come i quadri di cui ho solo fotografie.
Preferirei rimanere da sola.oggi.
Che sopravvivere alla sensazione di dover calcolare ogni +piccolo gesto.
Preferirei aver speso diversamente i miei trascorsi.ma non suona di rimpianto.
Perché rimpiangere non serve per davvero a nulla.
Sono note diverse.direzioni diverse.di uno stesso pensiero.
E il mio pentagramma soffre in un flebile silenzio.
Servisse ogni scatto a focalizzare tutto ciò che è dietro all’obiettivo,avrei milioni di istantanee così chiare da infastidire.
Ma la direzione è diversa.
E i miei sforzi sono vani.e le mie migliori debolezze,inaccettabili.
Ormai.
Le parole degli altri,alla fine di ogni giornata,restano stampate dentro.
Quelle che vorresti ascoltare restano incollate al contorno del cuore.
Quelle che non vorresti sentire,si schiantano al centro.
E quello che vedi è il rosso.
Hai bisogno di tempo,per capire che stai sanguinando.